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Greenpeace

Boogaloo Publishing da quasi un anno ha deciso di stampare e ristampare esclusivamente su carta riciclata, e ha in questo senso preso un impegno con Greenpeace.

La carta scelta è la Cocoon Offset prodotta da Arjowiggins, 100% riciclata, certificata FSC e approvata da Greenpeace, che non a caso ha inserito Boogaloo Publishing nella propria classifica degli editori virtuosi:

http://www.greenpeace.it/deforestazionezero/salvaforeste/

 

Si tratta di una carta top quality composta al 100% di fibre riciclate, con un colore bianchissimo (CIE 150) ottenuto senza trattamenti a base di cloro.

La Cocoon Offset ha ottenuto diverse certificazioni:

 

FSC Forest Stewardship Council – SGS-COC-003161

NAPM National Association of Paper Merchants (in UK)

ISO 9001 Quality management

ISO 14001 EU environmental management/certification scheme

ISO 9706 Archive properties

 

 

 

Il primo libro stampato in Italia su carta "amica delle foreste" è stato "Guerra agli umani" di Wu ming. L'autore ha addirittura bloccato e rimandato di due mesi l'uscita del romanzo pur di ottenere questo risultato. Poi sono arrivati altri libri, tra i quali "Fa un pò male", di Niccolò Ammaniti e "Giro di Vento" di Andrea De Carlo. Il libro di De Carlo, in particolare, è il primo libro ad alta tiratura - 130.000 copie - stampato in Italia su "Carta amica delle foreste" e riprende l'esperimento canadese di Harry Potter, stampato l'anno scorso su carta riciclata. La carta "amica delle foreste" è ora una realtà. Non costa di più. E ai lettori piace. Quindi, perchè aspettare?

 

 

 

IL PROGETTO DI GREENPEACE "SCRITTORI PER LE FORESTE"

 

JK Rowling, Isabel Allende, Ian Rankin, Gunter Grass, Andrea De Carlo, Marlene Streeruwitz, Niccolò Ammaniti sono solo alcuni degli autori di calibro internazionale che collaborano con Greenpeace impegnandosi affinché i propri libri vengano stampati su carta "amica delle foreste". Greenpeace sta infatti contattando in tutto il mondo scrittori sensibili al problema della deforestazione, invitandoli a farsi portavoce, presso le proprie case editrici, della necessità di arginare il fenomeno della distruzione delle foreste. Solo un quinto delle vaste aree di foreste primarie che 8000 anni fa ricoprivano la metà del pianeta è sopravvissuto.

140.000 chilometri quadri di foresta tropicale scompaiono ogni anno e l'industria dell’editoria ha delle responsabilità precise in proposito. La richiesta fatta alle aziende dagli scrittori è quindi quella di spostare tutta o parte della loro produzione su carta riciclata o su carta certificata Forest Stewardship Council - FSC.

I risultati ottenuti in Canada, il primo a partire dei paesi coinvolti nel progetto, sono davvero buoni: venti case editrici hanno aderito all’iniziativa, è stato registrato un alto gradimento dei lettori che, per oltre l’80%, dichiarano di preferire l’acquisto di libri in carta riciclata, anche se con un amento del 5% sul prezzo, 45 scrittori hanno firmato l’appello,1.500.000 libri sono stati stampati su carta riciclata, è stata ottima la risonanza mediatica, con articoli anche sulla stampa internazionale. Oggi 67 editori canadesi si sono impegnati ad usare solo carta di provenienza pienamente sostenibile. Tra essi la famosa Penguin. Questa scelta ha creato un incremento del 60% della carta riciclata post-consumo, e si aspetta a breve un vero e proprio boom della carta certificata FSC. In Canada tutti i titoli di Harry Potter, sono pubblicati su carta che non comporta l’abbattimento di alberi secolari e secondo una stima di Greenpeace, tra i promotori di questa campagna, dal 2001 ad oggi sono stati salvati in questo modo 12.000 alberi.

Ora anche gli scrittori italiani si mobilitano. Molti di loro, stanno aderendo al progetto di Greenpeace e stanno contattando le case editrici chiedendo di stampare il loro prossimo libro su carta riciclata o certificata FSC. Lo scorso anno lo scrittore collettivo Wu Ming ha bloccato le rotative che stavano mandando in stampa il suo libro affinché venisse stampato su carta amica delle foreste. Dopo questo libro ne sono venuti molti altri.

L'Italia è purtroppo uno degli ultimi paesi europei nel riutilizzo della carta. La nostra industria cartaria utilizza di preferenza cellulosa vergine a fibra lunga che proviene dall'abbattimento di alberi millenari a crescita lenta. Questa risorsa, essendo considerata la più economica e adatta per carte sottili e resistenti, rappresenta attualmente il maggior ostacolo allo sviluppo del riciclaggio. Sono pochissime le cartiere che si sono spostate sul riciclato e solo alcune catene della grande distribuzione hanno adottato alcune linee "ecolabel", certificazione che garantisce sull'uso di fibre riciclate ma, purtroppo, non sulla provenienza delle materie prime: anche la carta riciclata, infatti, contiene una piccola percentuale di fibre vergini necessarie alla riproduzione del prodotto nel tempo, ed è facile che tali fibre provengano dalle ultime foreste primarie, quelle nelle quali l'ecosistema è ancora intatto e sopravvivono numerose specie animali in via d'estinzione.

A garantire la carta "amica delle foreste" è sorto un marchio indipendente, il Forest Stewardship Council - FSC che certifica l'ecocompatibilità ma anche il rispetto dei diritti dei lavoratori. Il mercato della cellulosa è uno dei maggiori motori della distruzione delle foreste primarie: tra i maggiori esportatori abbiamo il Canada, la Russia, i Paesi Scandinavi e l'Indonesia.

Le industrie italiane importano mediamente 25500 tonnellate l'anno di cellulosa e, nonostante le nuove tecnologie e l'uso minore di carta che dovrebbe conseguirne, si stima che la produzione di carta a livello globale crescerà del 77% tra il '97 ed il 2020. Per produrre la cellulosa, si procede con il metodo più sbrigativo ed economico: le foreste secolari sono oggetto di taglio a raso, che consiste nell'abbattimento indiscriminato di tutti gli alberi in vaste aree di foresta. A meno che i governi, le industrie e i consumatori non agiscano, nei prossimi trent'anni tutte le foreste primarie del mondo andranno perse. Tra soli cinque anni rischiamo di perdere quelle di Sumatra e di Giava, la foresta tropicale primaria più estesa e conservata dopo quella brasiliana.

 

 

 

LA DISTRUZIONE DELLE FORESTE PRIMARIE

 

Ogni due secondi viene distrutta un'area di foresta grande quanto un campo di calcio. Le foreste primarie sono aree di foresta naturale largamente caratterizzate da eventi naturali, e con un piccolo impatto da parte di attività umane. Le foreste intatte sono vaste aree di foreste primarie non frammentate. Circa l'80% delle vaste aree di foresta primaria è andato perduto o è comunque stato degradato. Pratiche di taglio illegali o distruttive in regioni come Canada, Indonesia, Finlandia, Russia, Brasile, e Africa, minacciano quel che resta.

Le foreste primarie includono foreste tropicali, temperate e boreali; foreste di conifere e di latifoglie; foreste pluviali, foreste di montagna, foreste di mangrovie. Esse assicurano l'habitat a circa due terzi delle specie animali e vegetali, oltre a rappresentare la fonte di vita materiale e spirituale per centinaia di migliaia di indigeni e nativi e per innumerevoli comunità insediate in foresta. Le foreste purificano l'aria che respiriamo. Prevengono l'erosione del suolo e combattono le frane. Riforniscono e preservano i bacini, assicurando grandi riserve di acqua dolce. Aiutano a combattere l'effetto serra, assorbendo grandi quantità di carbonio. Se la distruzione delle foreste primarie continuerà a questo ritmo, metà delle specie che le abitano potrebbero scomparire entro la metà del secolo, e con esse sarebbero minacciati molti dei popoli e delle culture che dipendono dalle foreste.

 

 

IL RUOLO DELL'INDUSTRIA DELL'EDITORIA NELLA DISTRUZIONE DELLE FORESTE PRIMARIE

 

"Fra il 1995 e il 2020 è prevista una crescita del 77% della produzione internazionale di cellulose, di carta e del settore dell'editoria". (OCSE, Environmental Outlook, 2001)

Si prevede che la produzione internazionale della produzione di cellulosa e di carta per l'editoria cresca del 77% tra il 1995 e il 2024, un ritmo che in breve potrebbe divenire fatale per le ultime foreste primarie. L'IIED calcola che già il 71% dei rifornimenti internazionali di carta provenga da foreste di valore ecologico. Come essere sicuri che la propria carta provenga da fonti pienamente sostenibile e responsabili?

"La carta impiegata è un prodotto naturale, riciclabile, ricavata da legno proveniente da foreste gestite con pratiche sostenibili".

 

La frase riportata qui sopra sintetizza una risposta tipica ascoltata in conversazioni con editori e letta nelle pubblicità dei grandi produttori di carta. Mentre quasi tutti sono convinti di impiegare carta proveniente da fonti sostenibili, pochi sono in grado di dimostrare questa convinzione con dati credibili. Nel giugno 2003 Greenepeace ha inviato un questionario ai principali editori italiani, chiedendo loro se utilizzano carta riciclata per i propri libri, se conoscono la certificazione FSC e se sono interessati ad avere maggiori informazioni a riguardo. Solo cinque degli editori che hanno risposto impiagare utilizza parzialmente carta riciclata, ma quasi tutte le risposte esprimono interesse verso tecnologie alternative in grado di rappresentare una soluzione, come la certificazione FSC. Questo è molto importante, perché al momento le insufficienti (o inesistenti) politiche di acquisto di gran parte degli editori stanno involontariamente contribuendo alla distruzione delle ultime grandi foreste primarie.

 

 

LE POLITICHE DI ACQUISTO DELL'EDITORIA

 

La maggior parte dei libri viene prodotta con cellulosa vergine. Troppa di questa carta proviene dalle foreste primarie, e – per quanto riguarda l'Europa - delle foreste scandinave. La carta per usi grafici viene importata soprattutto da Finlandia e Norvegia, prodotta soprattutto dai grandi giganti europei della carta, come Stora Enso, UPM-Kymmene e Norske Skog, ed acquistata direttamente o attraverso intermediari. L'Italia importa cellulosa anche da Svezia, Canada, Stati Uniti, Russia, Indonesia, Cile, Brasile, Portogallo per le cartiere italiane. Solo pochi degli editori interpellati utilizzano carta riciclata, e nessuno carta certificata FSC. Questo significa che gran parte della carta proviene dalle foreste primarie di Finlandia e Canada (direttamente o attraverso Svezia, Germania e Stati Uniti), o da paesi come la Russia o l'Indonesia, paesi in cui rispettivamente il 50% e il 75% del legno viene estratto illegalmente. Molti libri a colori (fotografici o per ragazzi) vengono inoltre stampati in Asia, su carta di provenienza locale. Benché al momento non vi siano dati precisi sulla provenienza di tale carta, una delle principali fonti nell’area consiste nella carta proveniente dalla distruzione delle foreste tropicali dell'Indonesia.

 

 

CARTA AMICA DELLE FORESTE

 

Greenpeace chiede agli editori di mettere in phase-out l'uso di carta proveniente dalla distruzione delle foreste primarie. Potete assicurare che la vostra carta provenga da fonti pienamente sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale utilizzando carta "amica delle foreste".

Greenpeace considera "carta amica delle foreste" tutte le carte non patinate con le seguenti caratteristiche (le caratteristiche per le patinate sono ancora in fase di studio, anche se già Greenpeace ha prodotto dei libri su patinata riciclata al 100%).

 

1- carta priva di fibre provenienti da foreste primarie o da foreste di alto valore ambientale - High Conservation Value Forests.

 

2- carta contenente almeno il 50% di fibre riciclate post-consumo e prodotta con tecnologie pulite.

 

3- tutte le fibre vergini devono essere certificate FSC o provenire da fibre non legnose (ricavate dagli scarti agricoli, da residui della lavorazione del mais, dalla canapa, dalle alghe).

 

4- tutta la carta deve essere lavorata senza uso di cloro.

 

Esempi:

> 60% carta riciclata post-consumo e 40% di fibra vergine certificata FSC

> 80% carta riciclata post-consumo e 20% di fibra vergine certificata FSC

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Le foreste primarie sono aree di foresta naturale determinate in gran parte da processi naturali e con piccolo o nullo impatto delle attività umane. Le foreste intatte sono vaste aree di foreste primarie non frammentate.

Le foreste di alto valore ambientale vengono individuate dal Forest Stewardship Council - FSC in base ai seguenti attributi:

 

1. Aree di foreste contenenti significante concentrazione di biodiversità dal punto di vista globale, regionale o nazionale (endemismo, specie minacciate, rifugi) e/o vasti ambienti forestali, contenenti o contenuti in unità di gestione forestale.

 

2. Aree di foresta contenute in o contenenti ecosistemi rari o minacciati; aree di foresta che provvedono servizi fondamentali all'ambiente in situazioni critiche (corsi d'acqua, controllo dell'erosione).

 

3. Aree di foresta necessarie alla vita di comunità e/o essenziali all'identità e alla sopravvivenza culturale e spirituale delle comunità tradizionali (aree di valore economico, ecologico, culturale o religioso, da identificarsi in cooperazione con le comunità interessate).

 

 

 

LO SAPEVI CHE ...

 

Riciclare 1000 kg di giornali ...

 

> salva 17 alberi

> salva energia sufficiente a rifornire una casa per 6 mesi

> elimina 3 m³ di materiali inerti

> risparmia 31.780 litri d'acqua

> produce il 75% in meno di inquinamento nell'aria

> impiega il 57% dell'energia impiegata per produrre una tonnellata di fibra vergine

> produce il 35% in meno di inquinamento dell'acqua.

[ Environment Canada 1992 ]

 

 

 

CHE COSA PUOI FARE COME CONSUMATORE

 

Sostieni la Campagna Foreste di Greenpeace per proteggere le foreste primarie del pianeta!

Agisci!!!

Diventa Guardiano delle Foreste. Mantieniti informato sul progetto, richiedi agli editori di stampare su carta riciclata il tuo libro preferito. Un'indagine svolta da Greenpeace dimostra infatti che la maggioranza dei lettori vorrebbe acquistare libri stampati su carta amica delle foreste. Convinci chi gestisce il tuo ufficio e, perchè no?, tutto il tuo comune ad utilizzare carta riciclata (senza cloro), possibilmente con alte percentuali di fibre post-consumo per fotocopie e stampanti. E non farti spaventare dai pregiudizi sulla carta riciclata: sono tutti solamente pregiudizi.

 

 

RIDUCI I TUOI CONSUMI DI CARTA

 

Quanta carta usi? Calcola l'impatto ambientale del tuo consumo di carta.Tutti noi consumiamo carta. In tutto il mondo il consumo di carta ammonta a circa 300 milioni di tonnellate ogni anno: oltre un terzo di tutti gli alberi abbattuti finisce in carta. Questa quantità espressa in carta da fotocopiatrice costituirebbe una pila enorme, alta quanto la distanza dalla terra alla luna moltiplicata per 16. L'Italia partecipa in misura considerevole alla costruzione di questa torre gigante. Nel 2000 abbiamo consumato quasi 11 milioni di tonnellate di carta ed è stato calcolato che ogni italiano consuma in media 200 kg di carta all'anno.

 

 

UTILIZZA CARTA RICICLATA ...

 

Nessun albero è stato abbattuto per produrre questa carta. Ottimo. La carta più amica delle foreste è la carta riciclata, che sicuramente non è prodotta dal legno delle foreste, ma dalla carta da macero. Attenzione!! Non ti fidare della scritta prodotto riciclabile [ recyclable ] - o perfino prodotto riciclabile al 100%: tutta la carta è riciclabile, ma questo non vuol dire che sia anche riciclata! Purtroppo, l'Italia non è impegnata nel riciclaggio della carta, quanto lo è nella distruzione delle foreste consumando la carta. Secondo l'Assocarta, ogni anno vengono avviate alla discarica in Italia oltre 800.000 tonnellate di quotidiani e periodici e circa 100.000 tonnellate di stampati la cui raccolta fornirebbe altrettanta materia prima di qualità alle cartiere italiane. Il tasso di raccolta italiano è uno dei più bassi in Europa (35,2% contro 58% in Germania).

Ultimamente si sta inoltre riscoprendo l'utilizzo delle piante annuali e delle erbacee come sorgo, paglia di grano o di riso, canne, canapa, lino per la produzione di carta. Tali sistemi, che evitano lo sfruttamento delle specie arboree, erano stati del tutto abbandonati perchè poco adatti ad un uso industriale. Anche dagli scarti dell'agricoltura e dalle alghe si può fabbricare carta. Una maggiore diffusione di tali fibre sarebbe auspicabile perché permetterebbe di ridurre fino ad un 20% l'uso delle cellulose ricavate dalle specie arboree.

> Per maggiori informazioni sulle fibre alternative [ in inglese ] vedi

www.oldgrowthfree.com/alternatives.html

 

... OPPURE CARTA CERTIFICATA FSC

 

Purtroppo, la carta riciclata non può essere sempre utilizzata con successo. Ecco quindi arrivare in aiuto la certificazione FSC. Il simbolo FSC indica una "carta ecologica", anche se non si tratta di carta riciclata. Il marchio FSC - Forest Stewardship Council garantisce, attraverso un rigoroso sistema di controlli e di norme, che la parte di materie prime proveniente dalle foreste siano abbia a monte un processo di lavorazione rispettoso dell' "ecosistema foresta".

 

 

DOVE TROVARE CARTA FSC

 

Non farti scoraggiare. Potresti ritrovarti a chiedere carta riciclata in una cartoleria ed avere come unica risposta "Carta riciclata? No, non ne abbiamo". Purtroppo, in base alla legge di mercato, senza domanda da parte dei consumatori non c'è interesse economico ad offrire (produrre, distribuire e commercializzare) un determinato prodotto. Ma il meccanismo può essere invertito, esercitando consapevolmente il proprio potere di consumatore: se aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Dunque, non arrenderti e continua a chiedere: anche le richieste che sembrano andare a vuoto, servono a cambiare il mercato. Insomma, dipende da tutti noi. Attenzione però: è vero che per fabbricare carta riciclata non è stato abbattuto nessun albero, ma occorre appurare che nel processo fabbricazione di carta riciclata non siano stati utilizzati prodotti nocivi. In particolare, la carta deve essere senza cloro o chlorine free, se vogliamo essere sicuri che non crei problemi all'ambiente. Da alcuni in Italia è possibile trovare prodotti in carta certificati FSC. Il primo prodotto FSC apparso nel nostro paese è la linea per la casa della Coop: tovaglioli e asciugatutto, prodotti su sollecitazione di Greenpeace.

 

 

 

CHE COSA PUOI FARE COME EDITORE

 

Gli editori possono fare molto per invertire il trend di distruzione. Possono impegnarsi ad eliminare progressivamente tutti gli acquisti di carta proveniente dalla distruzione delle foreste primarie: è più facile di quanto si possa pensare. Presentiamo qui sotto una guida per aiutare, punto per punto, a sviluppare politiche di acquisto amiche delle foreste e a spostarsi progressivamente verso la carta riciclata post-consumo / certificata FSC. Un recente sondaggio organizzato da Greenpeace rivela che quasi il 90% dei lettori sarebbe disposto a pagare il proprio libro preferito almeno il 5% in più se solo fosse disponibile in libreria in carta amica delle foreste. La percentuale cresce ulteriormente tra i lettori più fedeli (più di 20 libri in un anno).

 

a. Acquista carta riciclata con alte pecentuali di fibre post-consumo. Questo è un grande contributo per alleviare la pressione sulle foreste primarie. b. Acquista solo fibre vergini certificate secondo criteri credibili di gestione buona forestale assicurati dal FSC. c. Per maggiori informazioni, scarica il manuale per editori "La via della Carta". d. Visita il sito della Markets Initiative www.marketinitiative.org. e. Stampa su carta "Amica delle Foreste".

 

 

1. Adottare una precisa politica di acquisti

Una politica di acquisti chiara è il primo passo essenziale per assicurare l'utilizzo di carta proveniente da fonti responsabili sul piano ambientale e sociale. Una politica di acquisti chiara fornisce al personale incaricato delle linee guida appropriate. Una volta adottata, essa assicura, inoltre, la pietra di paragone per poter valutare il progresso dell'implementazione. Una politica di acquisti deve includere una dichiarazione sull'obiettivo dell'impresa ad acquistare prodotti non provenienti dalla distruzione delle foreste, assieme alle scadenze per l'implementazione. Sulla base dell'esperienza canadese, Greenpeace suggerisce un periodo di tre anni durante i quali eliminare l'acquisto di carta non patinata proveniente da foreste primarie e iniziare a studiare la soluzione del problema per le carte patinate. Dovrebbe inoltre includere linee guida di lungo periodo: l'utilizzo di carta riciclata post-consumo e materiale in fibra vergine proveniente solo da foreste certificate indipendentemente secondo standard affidabili - almeno dello stesso livello di quelli richiesti dal Forest Stewardship Council. Ogni punto deve contenere delle scadenze di riferimento per la propria attuazione.

 

2. Seguite fino all'origine la filiera della vostra carta

Per controllare il tipo di carta impiegato, è necessario ottenere dal fornitore indicazioni precise sulla provenienza della carta, fino alla foresta di origine. Questo richiede la cooperazione di tutte le imprese che si trovano lungo la filiera.

 

2.1 Parlate col Vostro fornitore. è necessario comunicare chiaramente al fornitore il Vostro impegno verso le foreste primarie. Rappresenta il soggetto centrale di questo processo, e può aiutare a rintracciare il percorso della carta che acquistate, così come a individuare un prodotto alternativo rispondente alle necessarie qualità di responsabilità ambientale e sociale.

 

2.2 Chiedete al Vostro fornitore di indicarvi la provenienza della carta. Scrivete al Vostro fornitore, chiedendogli una dichiarazione firmata sui seguenti punti: a. da dove vengono i prodotti che acquistate; b. la percentuale di cellulosa certificata e non certificata, e il tipo di certificazione adottato (PEFC, FFCS, FSC ...); c. i nomi delle imprese produttrici e delle cartiere e delle fabbriche di cellulosa; d. la località, la regione e il paese da cui proviene la fibra vergine per tali prodotti; e. le garanzie che è in grado di fornire per assicurare che il prodotto non provenga da foresteprimarie o da foresta di alto valore ambientale.

 

3. Phase-out degli acquisti di carta proveniente dalle foreste primarie

Indicare un piano di azione, con relative scadenze, per dimettere tutta la carta utilizzata dalla Vostra azienda, proveniente dalla distruzione delle foreste primarie. Lavorate assieme ai vostri fornitori per trovare un'alternativa che consenta di adempiere agli impegni assunti entro i tempi previsti. Dovrete probabilmente includere nel contratto delle clausole che chiariscano al vostro fornitore attuale, o ad eventuali fornitori futuri, che la Vostra azienda non acquista prodotti provenienti da foreste primarie.

 

"Ci siamo impegnati ad implementare politiche a favore della protezione delle foreste primarie intutto il mondo. Non contribuiremo alla distruzione di questi insostituibili tesori naturali". Random House Canada

L'unico modo per garantire che la carta che utilizzate provenga da fonti pienamente responsabili dal punto di vista ambientale e sociale, è impiegare carta riciclata fabbricata da rifiuti post-consumo e, dove sono necessarie fibre vergini, impiegare solo quelle dotate della certificazione Forest Stewardship Council - FSC, o una combinazione delle due. La disponibilità di carta riciclata/certificata FSC per la produzione di libri è al momento limitata, ma l'esperienza del Canada suggerisce che questo quadro potrebbe rapidamente cambiare se l'editoria iniziasse a richiedere per i propri libri carta di provenienza legale e derivata da buona gestione forestale.

 

 

CI SONO DUE MODI PER OTTENERE CARTA AMICA DELLE FORESTE

 

Acquistare carta riciclata / FSC già disponibile sul mercato nel caso possa essere idonea ai libri in questione. Può essere che alcuni degli attuali fornitori di carta riciclata / certificata FSC abbiano già un prodotto idoneo ai libri che devono essere stampati. Per esempio, la Cartiere Cariolaro produce carta riciclata, mentre la SCA produce carta certificata FSC: entrambe sono state già impiegate per stampare libri. È inoltre possibile acquistare carta riciclata per libri da Cascades e Newstech, i produttori che partecipano alla Market Initiative in Canada.

 

 

1- Creare domanda di carta riciclata / FSC per ottenere nuovi prodotti. L'esperienza canadese mostra che gli editori possono convincere i propri fornitori a produrre carta per la stampa di libri riciclata / certificata FSC, su misura per le loro esigenze, ed in un tempo relativamente breve. Questa strada è ancora più efficace se una coalizione di editori si unisce per richiedere lo stesso tipo di carta riciclata / certificata FSC. All'inizio gli editori canadesi hanno dovuto pagare un prezzo più elevato per consentire alle cartiere di ricercare e creare una carta che corrispondesse esattamente alle specifiche richieste. Oggi però, grazie alla crescita della domanda, questo sovrapprezzo per la carta riciclata non supera il 3%, e in molti casi il prezzo è lo stesso.

 

 

MOLTI MITI CIRCONDANO LA CARTA RICICLATA. MA SI TRATTA, APPUNTO, DI MITI:

 

La carta riciclata può essere usata per stampare libri di fiction di buona qualità: tre milioni di libri sono stati stampati su carta riciclata al 100% in Canada, tra cui Harry Potter della serie di JK Rowling. Gli editori dovrebbero avere l'obiettivo di stampare su carta riciclata al 100% ma potrebbe essere necessario un periodo di aggiustamento con percentuali più basse, da completare con cellulosa certificata FSC.

 

Esistono già sul mercato libri stampati su carta riciclata: In Italia alcuni editori stampano già su carta riciclata. Si tratta di editori piccoli e medi, ma il caso canadese dimostra la fattibilità anche per grandi produzioni di qualità.

 

La carta riciclata non è più cara di quella fabbricata in fibra vergine: ordinata in grandi quantitativi, la carta riciclata diventa più competitiva di quella in fibra vergine.

 

La produzione di carta riciclata non inquina più di quella fabbricata in fibra vergine: ovviamente dipende dal sistema produttivo, ma oggi esistono tecnologie di sbianca non inquinanti (utilizzando l'ossigeno al posto del cloro e dei suoi derivati) e sistemi a ciclo chiuso di gestione responsabile e riutilizzo per acqua ed energia.

 

Nota! Non esiste una definizione univoca per la carta riciclata. Alcune carte contengono fibre riciclate preconsumo, ossia fabbricate con i tagli tipografici, mentre altre contengono rifiuti post-consumo, ossia materiale già entrato nel mercato, e quindi riciclato come rifiuto. Il tipo di acquisto più utile alla protezione delle foreste è quello post-consumo, ed è quello a cui dovrebbe tendere una seria politica di acquisti. Anche in questo caso, è possibile stabilire un periodo di transizione in percentuali crescenti di fibre riciclate post-consumo e decrescenti di fibre riciclate pre-consumo.



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