Titolo Libro: POKER FORMULA

Recensione: Recensione apparsa su Pokerworks.com

Siete mai stati seduti a un tavolo di un torneo online o live chiedendovi perché certi altri giocatori giocassero mani come 8-2 offsuit? E siete mai rimasti, ancora più spesso, a bocca aperta per il fatto che dei giocatori del genere stavano davvero arrivando a premi nel torneo e spesso addirittura al tavolo finale, dove vincevano tutto? Nell'allontanarvi dal tavolo, maledicendo la vostra sfortuna per il fatto di esservi visti di nuovo scoppiare gli assi da una mano scadente che ha pescato delle carte miracolose, vi siete mai soffermati a pensare che forse, soltanto forse, c'era una qualche coerenza nella follia di quei giocatori? Se sì, allora vi converrà decisamente leggere Poker Tournament Formula di Arnold Snyder. L’autore chiarisce da subito che questo libro non è come i classici dedicati al gioco da torneo scritti da Harrington, Cloutier e altri. Dice che questi libri sono preziosissimi, ma riguardano uno stile di gioco molto diverso rispetto a quello che tratta lui. Anziché porre l'accento sui tornei più lunghi e con stack più profondi che Harrington ha analizzato in modo tanto brillante, Snyder è interessato a produrre una strategia ottimale per tornei più veloci, il tipo che vedete online e nei casinò ogni giorno e sera della settimana. Per riuscirci, presenta quel che chiama “patience factor” di un torneo, che si basa sul tempo necessario affinché un giocatore venga mangiato dai blinds non giocando nemmeno una mano. Secondo lui, minore è il patience factor, minore sarà l'abilità e maggiore la fortuna richieste nel torneo; e più un giocatore dovrà essere aggressivo per sopravvivere e prosperare, in modo da evitare i risvolti negativi di vedersi scoppiare le mani forti. Il giocatore che non adotta uno stile aggressivo in questo tipo di competizione verrà mangiato dai blinds più velocemente di quanto si vedrà distribuite delle mani premium e alla fine si troverà corto e obbligato a giocarsi tutte le chips in un momento meno che ottimale. Al centro della strategia di Snyder vi è un concetto che lui prende in prestito dal gioco “carta-forbice-sasso”, con lo stack, le carte e la posizione in luogo dei classici gesti fatti con la mano. Come nel gioco originale, il “sasso” (le chips, come un sasso, le potete lanciare) rompe le “forbici” (la posizione), le forbici tagliano la “carta” (le carte) e la carta avvolge il sasso. Questa idea brilla per semplicità quanto per efficacia, poiché dà al giocatore qualcosa a cui aggrapparsi quando si trova nel dubbio se fare o no una giocata.   Partendo dall'idea che nella maggior parte dei casi non andrete a premi nei tornei, l'obiettivo di Snyder è di fare in modo che quando andate a premi, vinciate molto, piazzandovi ai primi posti della classifica. Per riuscirci occorre accumulare continuamente chips per tutto il torneo e questo giocando in modo aggressivo quando in posizione, indipendentemente dalle carte che si hanno. L'autore addirittura consiglia di cominciare senza nemmeno guardare le proprie carte, giocando soltanto quando si è seduti in buona posizione, e di prendere poi l'iniziativa di puntare mantenendola per il resto della mano.   Quando lessi questa sezione del libro, mi ricordai di Annette Obrestad, che coprì le sue carte e vinse un torneo online con 200 persone al via grazie soltanto alla mera aggressività e giocando sugli avversari anziché sulle sue carte. Snyder caldeggia uno stile di gioco simile, con una serie di regole da seguire riguardo a quando giocare o no che sono piuttosto diverse rispetto a quelle presenti nella maggior parte dei libri sul poker e che possono sfidare l’insieme di convinzioni di gran parte dei giocatori. Oltre a fornire una struttura per il gioco da torneo, Snyder si dedica a lungo a spiegare cose che molti altri libri ignorano o alle quali dedicano ben poco spazio. Un capitolo particolareggiato descrive il gioco ottimale nei tornei veloci con rebuy; e spiega a lungo i vari tipi di tornei rebuy e come trarne il massimo guadagno. Inoltre analizza nel dettaglio argomenti spesso ignorati, come gli accordi al tavolo finale per la spartizione del montepremi, i bounty e le scommesse tra giocatori su chi andrà più avanti nel torneo, e dedica molto tempo a mostrare i vari sistemi che un giocatore ha a disposizione per barare sia nei tornei live sia nei tornei online. È anche molto chiaro nel delineare tutta una serie di bluff che andrebbero inseriti nel proprio gioco, per tenere gli avversari nell'incertezza. Per quei giocatori che considerano i libri di Harrington dedicati al gioco da torneo sacri come la Bibbia, molte delle idee qui presenti cozzeranno contro alcune convinzioni profondamente radicate. Ma ciò che Snyder fa in realtà è di sostituire l'idea di Harrington circa l'importanza dei “punti di inflessione” (quei momenti di un torneo in cui il proprio gioco deve cambiare a causa del rapporto tra il proprio stack e i blinds e gli ante) con l'idea che questo genere di torneo non è altro che un grande punto di inflessione, nel quale la propria strategia deve continuamente riflettere la velocità di accelerazione del gioco. L'idea dell'autore è che i giocatori che non se ne rendono conto saranno sempre in balia della fortuna delle carte e in un torneo non andranno quasi mai abbastanza avanti da poter vincere una grossa fetta del montepremi. A quei giocatori che sono avviliti dal fatto di trascorrere ore al tavolo solo per uscire continuamente in bolla nei tornei con struttura veloce o che, allorché riescono davvero ad andare a premi, guadagnano in un’ora meno di un friggitore del McDonald’s questo libro può mostrare ai loro occhi tutta una serie di strategie che consentiranno loro di fare in modo che giocare un torneo valga il tempo speso. Il libro è ben approfondito e contiene delle basi matematiche molto solide su cui poggiare tutti i concetti. Insegna a giocare secondo uno stile molto più audace, descrivendo, al contempo, i tipi di giocatori contro cui ci si trova nei tornei con struttura veloce, così da poter sapere chi sfruttare e chi evitare. Poker Tournament Formula è decisamente da leggere, studiare e utilizzare per un gioco da torneo più redditizio.

Recensione a cura di ClearSpine

per www.Pokerworks.com