Daniel Negreanu è uno dei giocatori di poker più famosi del mondo. La personalità espansiva, la parlantina costante al tavolo e l'abilità apparentemente sovrumana di leggere le mani dell'avversario ne hanno anche fatto uno dei personaggi più popolari nel mondo del poker. Per essere sincero fino in fondo, lasciatemi dire che è il giocatore che più amo guardare in tv. Negli ultimi anni, Negreanu si è dedicato anche ad altre cosse oltre al gioco ed è diventato un imprenditore in più campi legati al poker, interessandosi di videogiochi, di un sistema di formazione virtuale via Web, di una rubrica di un quotidiano e della pubblicazione di tre libri, l’ultimo dei quali è Hold’em Wisdom 2. Rispetto al lungo e dettagliato Power Hold’em Strategy di Negreanu, scritto seguendo un approccio cooperativo come accaduto nel caso di Super System, con diversi giocatori che hanno collaborato a capitoli su tutta una serie di argomenti, Hold’em Wisdom 2 è un volumetto, formato di 50 brevi capitoli, ognuno dei quali tratta un diverso aspetto della strategia nell’hold’em. I 50 capitoli sono ulteriormente raggruppati in quattro macroaree: 1) Vincere i tornei con un gioco preciso, 2) Giocare in base ai giocatori, alla posizione e (oh, certo) alle carte, 3) Puntare e bluffare senza paura, 4) Dipende. Quando leggo dei libri sul poker per scriverne delle recensioni, tendo a dividerli in due categorie. La prima comprende volumi che cercano di dotare il giocatore di una conoscenza completa o quasi di un gioco specifico o di una serie di giochi. I leggendari libri di Harrington e la serie Super System ne sono probabilmente i migliori esempi. La seconda categoria comprende libri che offrono al giocatore materia di riflessione sul poker nel suo complesso, nei quali ci si augura di avere qualche momento di rivelazione che porto a cambiare alcuni aspetti del proprio gioco. Questo libro rientra chiaramente nel secondo gruppo. Sebbene non vi porterà a rivedere totalmente il vostro gioco (ed è chiaro che non è questo il proposito dell’autore), leggere questo libro vi porterà a riflettere su una certa quantità di campi diversi in cui forse non ve la cavate bene come vorreste e a servirvi dei principi trattati per migliorarvi un po’. Un aspetto relativamente al quale ho trovato illuminante il libro di Negreanu è la sua discussione sulle puntate all-in nel gioco da torneo. Tra le tendenze nei tornei online che tutti noi abbiamo osservato vi è quella che vede un giocatore mettere tutte le chips nel piatto con coppie medie e basse e con mani come A-K, A-Q, K-Q e perfino A-rag. Magari l’abbiamo fatto perfino noi stessi. Negreanu è molto più restio a effettuare queste giocate, consigliando di serbare questo tipo di mossa per le situazioni veramente disperate. Facendo notare che più sono gli all-in che provocate e prima le vostre probabilità di venire eliminati dal torneo aumenteranno, consiglia di conservare le chips quanto più possibile per evitare questi scontri decisivi prima del flop. Presenta tutta una serie di strategie intese a proteggere sempre lo stack, cercando, al contempo, delle occasioni per centrare una bella mano e fare double-up. Uno degli aspetti più interessanti dell’opera di Negreanu è che molti dei suoi consigli sembrano contrapporsi alla sua immagine al tavolo di giocatore estremamente aggressivo. È un grande sostenitore dei call fatti per tenere il piatto piccolo (il gioco “small ball” che descrive nel dettaglio in Power Hold’em Strategy) e dell’improbabile caso di essere battuto da una mano sfavorita si preoccupa meno di quanto si preoccupi di conservare lo stack per quando centra il punto nuts. Molti autori hanno definito la concessione di una carta gratis come il peccato cardinale numero uno che un giocatore può commettere, ma Negreanu è quasi sprezzante per l’assenza di paura che mostra circa questo aspetto. Com’è ovvio, quando le vostre abilità nel gioco del poker sono solide come le sue, sapete riconoscere quando la carta gratis che avete appena concesso vi si ritorce contro e vi batte e abbandonate la mano. Lui stesso lo ammette e ripete regolarmente ai principianti che i consigli che dà a loro sono un po’ diversi e suggerisce loro rilanci molto più alti per cercare di chiudere le mani il prima possibile ed evitare così di venire battuti dagli altri nel gioco postflop. Una cosa che mi auguro sempre quando leggo i libri di Negreanu è che lui riveli i “segreti” delle sue sorprendenti capacità di lettura delle carte. Ancora una volta, ne sono uscito parzialmente deluso. La sua trattazione dei tell non aggiunge in realtà niente a dissertazioni molto più approfondite sul tema (debole significa forte, un giocatore che guarda le sue chips dopo il flop è segno di una mano forte, ecc.). Tuttavia, tocca un argomento che credo sia la sua vera forza in questo ambito, cioè “credere al proprio primo istinto”. Lo definisce addirittura come forse l’indicazione più preziosa che possa mai condividere con il lettore. A cose fatte, dopo che avete ripercorso la mano per capire se gli schemi di puntata hanno un senso, quando ancora non avete proprio capito se il vostro avversario stia bluffando o no, rifatevi a quel che è stato il vostro primo istinto sulla sua mano e seguitelo. Lavorando quotidianamente a contatto con delle persone e con i loro sistemi nervosi, posso dirvi di avere visto migliaia di persone “afferrare” istintivamente da un punto profondo del subconscio quel che hanno bisogno di cambiare nelle loro vite per uscire dal loro stato di malessere. Questa stessa fonte di conoscenza è a disposizione di ogni giocatore di poker che si apra a essa. Ciò che Negreanu fa meglio di quasi chiunque altro consiste nell’essere totalmente presente al tavolo da poker, dando modo alla sua mente più elevata di dirgli ciò che sta succedendo nel gioco, sulla base di un’esperienza di milioni di mani giocate e di un’attenzione totale al dettaglio. Lui incoraggia il lettore a fare lo stesso. L’ultima sezione del libro parla di ciò che Negreanu pensa riguardo ad argomenti classici del poker, come il modo in cui giocare la coppia di assi e di re serviti, cosa fare con il big slick e il temuto A-Q e con mani che possono mettere in grande difficoltà. La discussione che fa di questi e, invero, di tutti gli argomenti presenti nel libro vi porteranno a rivedere come gestite queste precise situazioni nel vostro gioco e di provare alcuni di questi consigli per vedere se vi sono di aiuto per raggiungere il livello successivo di abilità. Non si può chiedere molto di più a un volumetto come questo. Lo leggerete in poco tempo, ma ritornerete su singole sezioni parecchie volte nel corso degli anni.
Recensione a cura di ClearSpine
per www.Pokerworks.com