Titolo Libro: CHECK RAISING THE DEVIL

Recensione: Recensione apparsa su Assopoker.com

Dietro quella patina di fama e gloria, di soldi facili e di felicita' apparente, puo' talvolta accadere che ci sia dell’altro. Storie di depressione e disturbi mentali, di droghe e medicine. Storie crudeli, come quella della poker star Mike “The Mouth” Matusow. Quello che tutti definiscono “il re del trash-talking” (nella foto appunto in una delle sue "sceneggiate"), salito alla ribalta internazionale grazie alle sue tante apparizione in TV in questi anni di boom del poker, esce alla scoperto con il suo “Check-Raising the Devil”, un avvincente, sincero e, a tratti, straziante, viaggio autobiografico attraverso droghe, prostitute, grosse vincite ed enormi sconfitte. Mike Matusow racconta della sua quotidiana battaglia contro la tossicodipendenza, contro i disturbi maniaco-depressivi e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), che lui stesso ha pensato di curare assumendo grosse quantità di Ecstasy e metanfetamine, finendo poi coll’essere arrestato e condannato a 6 mesi di reclusione.Mike, però, adesso sta bene. Sia fisicamente sia mentalmente. Ed è pronto a tornare protagonista del poker mondiale.In una recente intervista al giornale americano USA TODAY, Matusow parla del suo libro e dei suoi progetti futuri.“Ho impiegato due anni per scriverlo. Volevo mandare un messaggio chiaro e forte a tutti coloro che l’avessero letto. L’ho scritto essenzialmente per aiutare quelle persone, soprattutto quelle molto giovani, che si avvicinano al poker, e che potrebbero trovarsi ad affrontare gli stessi problemi che ho avuto io.”Il popolare 'The Mouth' prosegue, rivelando particolari importanti: “Mentre scrivevo ho provato tanto dolore, ma volevo scrollarmi di dosso parecchie cose. Volevo che la gente capisse che sono una persona completamente diversa da quella che vedono in TV. Non volevo che qualcuno mi etichettasse in un certo modo, quando in realtà ero tutto l’opposto. Ehi, in fondo sono un bravo ragazzo!”“All’inizio parlare di certe cose mi sembrava strano. Entrare così a fondo nei particolari mi faceva spesso pensare di stare raccontando di qualcun altro. Poi, però, mettevo a fuoco il tutto. Ero io il soggetto del libro. Quelle cose erano accadute proprio a me.”“Adesso mi sento molto meglio", assicura il campione di Full Tilt Poker, che conclude "ho promesso a me stesso di riposare di più. Sto dormendo molto in questo periodo e il mio gioco ne sta giovando. Non vedo l’ora di partecipare al prossimo torneo.”Recensione a cura di Assopokerhttp://www.assopoker.com