Titolo Libro: POKER TELLS

Recensione: Recensione apparsa su Pokerworks.com

Quasi tutti gli appassionati di poker conoscono il detto “Debole significa forte e forte significa debole”. Ma non tutti sanno da dove questo detto, che descrive i comportamenti fisici dei giocatori nell’atto di puntare, ha avuto origine. È tratto da uno dei classici della letteratura pokeristica, Poker Tells di Caro, che azzarderei a dire che fa parte del Monte Rushmore dei libri di poker, insieme ai volumi Super System di Brunson e ai libri di Harrington sull’hold’em. Mentre questi ultimi due autori ne fanno parte per avere svelato molti dei segreti dei professionisti riguardo a come giocare tutta una serie di varianti di poker, Mike Caro si è guadagnato il suo posto insegnando agli altri a giocare sugli avversari. Il suo libro rappresentò una rivoluzione all’epoca in cui fu pubblicato ed è tutt’ora attuale. Per chi in fatto di poker ha un’esperienza che si limita al gioco online, occorre leggere e assimilare questo libro prima di uscire di casa per andare a giocare dal vivo, poiché riconoscere il comportamento di un giocatore rappresenta un vantaggio realmente sfruttabile soltanto quando ci si trova seduti proprio di fronte a qualcun altro. Caro suddivide il libro in base a una serie di diversi tipi di azioni da parte dei giocatori, che vanno dall’inconscio ai movimenti degli interpreti passando per i tell rivelati dai soli suoni. Inoltre inizia con un capitolo su ciò che definisce Legge di Caro del loose wiring, in cui afferma inequivocabilmente che molte delle puntate dei propri avversari sembrano non avere né capo né coda PERCHÉ IN REALTÀ NON NE HANNO. Per chi di voi è rimasto seduto perplesso davanti alle mani con le quali altri giocatori sembrano puntare e vincere, questo capitolo arriverà come un conforto per quelle volte in cui è stato demolito crudelmente e con disinvoltura o ai tavoli cash o nei tornei da questo tipo di gioco. Il cuore del libro è un’analisi punto per punto di gran parte dei classici tell che Caro ha notato al tavolo. Sono di accompagnamento a ciascuno di essi o una singola fotografia o una serie di fotogrammi che illustrano il movimento nel suo svolgimento. Molti di questi risulteranno familiari ai giocatori live di lungo corso, come il rischio derivante dal puntare contro un giocatore che guarda dappertutto tranne che all’azione e che appare intenzionalmente disinteressato nei confronti di ciò che sta succedendo o l’inevitabilità di trovarsi di fronte a una mano monster quando un giocatore prende a tremare in modo incontrollato. Riguardo a quest’ultimo punto, Caro entra nei particolari della reazione psicologica che si verifica quando lo stress dell’ignoto viene rimpiazzato dalla certezza di vincere. Chi di voi ha seguito le WSOP 2010 in tv avrà potuto vedere l’ex campione Joseph Hachem foldare una buona mano dopo che disse al suo avversario “Stai tremando come una foglia”. A un certo punto, l’autore codifica varie sue osservazioni nelle Leggi di Caro dei tell, le quali sono poi riassunte alla fine del libro per una consultazione agevole. Tra queste vi sono perle come: “I giocatori o recitano o non recitano. Nel caso recitassero, allora prendete una decisione su cosa vogliono che facciate e deludeteli” - “Un giocatore dà un’occhiata di nascosto alle sue chips soltanto quando sta valutando se puntare – e quasi sempre perché è stato aiutato dalla sua mano” e “Se un individuo dal gioco non raffinato punta e poi dice qual è la sua mano nell’attesa di un call, probabilmente non sta bluffando.” Memorizzare queste leggi e prestargli attenzione al tavolo può fare la differenza tra vincere e perdere cifre esorbitanti. Ogni tell viene analizzato nel dettaglio, con Caro che parla di quanto possa essere attendibile per i giocatori deboli, medi o forti, del valore orario che la percezione del tell e le contromisure a esso dovrebbero mostrare per voi a vari limiti di gioco, di qual è la causa e il meccanismo del tell. La cosa innovativa è che Caro mette in chiaro che nessuno dei tell è attendibile al 100% e che i giocatori forti possono mostrare ad arte dei gesti intesi a portarvi a prendere la decisione sbagliata. Raccomanda di non giocare sin da subito in base ai tell che vedete, ma piuttosto di aspettare di vedere se si ripresentano continuamente, cosicché possiate guadagnare stabilmente a scapito del giocatore che li esibisce. L’ultimo capitolo del libro è un esame finale, nel quale l’autore pone una serie di domande su delle fotografie che raffigurano giocatori che si comportano in certi particolari modi, invitandovi a mettere alla prova le vostre capacità di osservazione per constatare cosa avete imparato nel corso del libro È una buona analisi di ciò che ha cercato di insegnare e consente al lettore di capire la quantità di informazioni che ha assimilato correttamente. Se c’è una qualche critica che ho da muovere nei confronti di questo libro, è che le fotografie non sono della più alta qualità e a volte sembrano un po’ sfuocate e non del tutto chiare riguardo a ciò che cercano di far capire. Grazie ai progressi tecnologici degli ultimi anni Caro potrebbe facilmente aggiornare queste foto o, ancora meglio, affiancare al libro un video di alta qualità in formato DVD che serva da manuale didattico di approfondimento per il lettore. Lo si potrebbe fare o mettendolo come allegato al libro o come risorsa online riservata agli acquirenti del libro; e potrebbe accrescere enormemente il valore formativo. A parte questa piccola riserva, il libro di Caro è ed è sempre stato un classico e una lettura obbligata per ogni serio giocatore di poker. Mentre ci sono giocatori e autori come Dan Harrington che tendono a non considerare i tell un elemento importante del poker, al tavolo altri grandi giocatori sembrano avvalersi continuamente delle indicazioni che Caro ha dato, trovando perfino nei loro migliori avversari particolari i comportamenti fisici che poi possono sfruttare. Sebbene possa non essere facile inserire nel vostro gioco tutte le idee presentate nel libro, anche solo imparare alcune delle più importanti regole generali in esso presenti varrà il tempo e l’energia spesi a leggere questo indispensabile volume.

Recensione a cura di ClearSpine

per www.Pokerworks.com