Titolo Libro: HARRINGTON VOL 2

Recensione: Recensione apparsa su lvrevealed.com

Dan Harrington ha ripetutamente dimostrato di meritare di essere annoverato tra l’elite dei giocatori di torneo no-limit hold'em. Inoltre, nel Volume 1 della sua serie di libri ha anche dimostrato di sapere divulgare concetti di poker vincenti. Mentre Volume 1 parlava del gioco nelle fasi iniziali e intermedie dei tornei, Volume 2 si concentra sul gioco nella fase conclusiva di un torneo. Poker solido: quasi sempre è questo il modo giusto di giocare le mani nelle fasi iniziali, ma una volta che un giocatore si avvicina alla zona premi la strategia da torneo più profittevole può deviare in modo significativo dalla strategia di poker ottimale. Questo libro prende in considerazione molti di questi tipi di situazioni. La prima sezione di questo libro è una vera e propria continuazione degli argomenti che si trovano nel Volume 1, un'ampia analisi del bluff e dello slowplay. Viene trattata pressoché ogni situazione di bluff immaginabile, sebbene, magari stranamente, ai grandi semi-bluff con progetti di alta qualità venga prestata meno attenzione di quella che mi sarei potuto aspettare. C'è molta buona roba nel libro e chiunque giochi nei tornei con quote d'iscrizione maggiore o ai tavoli cash con poste più alte si troverà alla fine esposto a tutte le mosse presentate. Harrington inizia la sua analisi della strategia per la fase finale con una spiegazione e una disamina di ciò che definisce "teoria dei punti di inflessione". In sostanza, man mano che le dimensioni degli stack dei giocatori cambiano rispetto ai blinds e agli ante entrano in gioco considerazioni strategiche diverse. Ciò è risaputo ed è già stato affrontato nella letteratura pokeristica, ma mai a questo livello di approfondimento. Una buona parte di tale concetto viene poi capita, quantomeno istintivamente, da molti, se non dalla maggior parte degli esperti di torneo, ma l'analisi di Harrington è estremamente dettagliata e ragionata scrupolosamente. Può darsi che la teoria sui punti di inflessioni non sia un concetto rivoluzionario come lo si presenta nel libro, ma è importante e vale la pena comprenderla. Harrington prosegue parlando di no-limit hold’em short-handed e heads-up. Come ci si attendeva, Harrington propone una trattazione straordinariamente approfondita di questo argomento. Secondo me, tali informazioni sono le migliori del libro e forse dell'intera serie. La sua analisi di queste situazioni è costruita con cura e ragionata in modo straodinario. Mi è piaciuto soprattutto il suo commento relativo al confronto heads-up tra John D'Agostino e Phil Ivey a conclusione del torneo Turing Stone del 2004. Mi sa che saranno pochi i giocatori di torneo che non trarranno beneficio da ciò che Harrington ha da offrire qui. Forse è colpa della mia personale predilezione per i tavoli cash, ma se dovessi scegliere, giudicherei Volume 1 leggermente migliore di Volume 2. Ciò non toglie alcunché a Volume 2, però, poiché è un libro eccezionale. Chiunque giochi abitualmente nei tornei di no-limit hold'em e non ha letto ciò che Harrington ha da dire sul tema si sta, per dirla con parole povere, perdendo qualcosa. Consiglio caldamente questo libro in quanto elemento di una serie di due volumi eccezionale. In sintesi: Harrington, Volume 2 e un valido seguito al primo eccezionale volume di Harrington e Robertie. Mentre il precedente libro verteva sul gioco nelle fasi iniziali del torneo - e pertanto si rivelava estremamente utile per i giocatori di cash come di torneo, Volume 2 e un libro esclusivamente rivolto ai giocatori di torneo. Se dovessi esprimere una preferenza, dovrei dire che ho trovato Volume 1 leggermente migliore rispetto a Volume 2, ma di un soffio. La mia conclusione è che sono entrambi libri eccezionali e li raccomando caldamente.

Recensione a cura di Nick Christenson

per www.lvrevealed.com